traduttore

martedì 10 gennaio 2012

Impressioni da una gita fuori porta

Ben ritrovati.

wheel cover, wheelwell cover
A distanza di una lunga assenza , eccomi a scrivere ancora sulle ultime novita'.
Nulla di tecnico, nessuna prova strumentale, ma solo delle impressioni che come possiamo immaginare sono frutto di sensazioni e che quindi, lasciano il tempo che trovano, ma allettano la fantasia su cio' che potrebbe essere.

Ebbene, nell'ultimo trasferimento autostradale di circa 868 Km totali di cui 640 di autostrada che vedono l'attraversamento della Cisa che prevede il superamento degli appennini a quota  745 m. s..l.m ed il rimanente di strade statali tutti percorsi a velocita' codice,ho potuto constatare un consumo medio di 16,5Km/l con a bordo diversi bagagli e due passeggeri per un aggravio di peso di circa 195Kg.
Un risultato interessante, ma vediamo come e' stato possibile raggiungerlo.
L'auto e' sempre la stessa, ma per l'occasione, ho provveduto a montare i cover per i vani ruota posteriori, un cover sul bagagliaio cosi' da eliminare la variazione del profilo del portellone posteriore, due piccole coperture davanti alle ruote anteriori montate direttamente sul paraurti e due piccoli elementi in coda all'auto, esattamente alla fine delle fiancate per creare un punto netto di separazione del flusso dell'aria.
L'auto e' ancora priva di fondo piatto e di estrattore posteriore, ma monta un riparo sottomotore di derivazione Audi opportunamente modificato che partendo dal paraurti anteriore si estende sino a tutta la trasmissione.
base pressure recovery, boat tail
L'auto si e' dimostrata estremamente scorrevole e silenziosa, gli unici fruscii presenti provenivano dai tergicristalli.
Dei pochi filetti di lana presenti sulla carrozzeria l'unico osservabile e comunque attraverso lo specchietto retrovisore esterno era quello montato al centro del cover vano ruota posteriore destro che ha mostrato la presenza di un flusso piuttosto pulito anzi, decisamente pulito nonostante l'immancabile turbolenza creata dalla ruota anteriore rimanendo teso con vibrazioni minime.
I piccoli deviatori anteriori allargano la parte bassa del paraurti che originariamente si restringe arrivando quasi ad eliminare l'esposizione della ruota al flusso dell'aria frontale e quindi teoricamente a ridurre la turbolenza in quella zona cosi' tormentata.
I due elementi in coroplast attaccati alla carrozzeria sulle fiancate tramite nastro adesivo telato che ha dimostrato una tenuta granitica in ogni condizione permettono una netta separazione del flusso, la loro inclinazione verso un immaginario punto di convergenza situato a circa 2 metri dalla fine della vettura aiutano a chiudere la scia mantenendola compatta e di dimensioni ridotte: certo le dimensioni e l'angolo di convergenza andrebbero ricercate con precisione per ottenere le migliori prestazioni e l' applicazione in questa occasione non era delle migliori.
Non so se l'ho mai accennato su questo blog, ma leggendo alcune note Fiat ho scoperto che i tecnici rimasero stupiti per l'elevato coefficiente aerodinamico mostrato dalla Punto prima serie che si rivelo' essere di circa 0,334 (contro gli 0,32 indicati dalla stampa).
Ulteriori indagini rivelarono che la causa di questo dipendeva dal profilo della fanaleria posteriore assimilabile ad un arco di circonferenza che impedisce la creazione di un punto di separazione preciso e di quella scia compatta che va sempre ricercata se si vogliono ottenere coefficienti bassi.

Lo so, l'auto sembra figlia di Frankenstein e come Victor, pure io la vedo bella con questo look... chissa'.
Dipendera' dal fatto che e' figlia di una mia idea o piu' semplicemente che me la immagino con una veste definitiva prive di toppe ed oggetti posticci?



Nessun commento: